Influenza, vaccinarsi è utile?

Con l’arrivo della stagione fredda il tema ricorrente, soprattutto se si hanno bambini e persone anziane in casa è l’influenza L’influenza è una malattia infettiva delle vie respiratorie che insorge a causa di un virus (virus RNA). Chi si ammala di influenza solitamente presenta malessere diffuso, cefalea, a volte febbre, tosse, problemi respiratori, dolori muscolari.Il motivo per cui il picco influenzale è di solito registrato nei mesi invernali (nell’emisfero boreale l’inverno dura da dicembre a marzo, in quello australe da giugno a settembre, con due differenti picchi influenzali in questi due periodi), non è perfettamente chiaro, trattandosi di virus che non necessariamente sopravvivono maggiormente a temperature basse.Piuttosto la ragione è un maggiore contatto tra persone in ambienti chiusi, che  sembra favorire il contagio. Il virus dell’influenza non è sempre lo stesso, o meglio, ogni anno alcuni ceppi di virus si estinguono e altri invece si moltiplicano e si evolvono.


La lotta all’influenza avviene tramite campagna di vaccinazione, che proprio a causa di queste differenziazioni annuali, è in costante cambiamento, alla ricerca di sempre nuove formulazioni antivirali.L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), attraverso centri nazionali di osservazione (anche in Italia), sorveglia costantemente la situazione influenzale, individuando i ceppi di virus influenzali circolanti e fornendo indicazioni per la formulazione dei vaccini. In Italia, le sindromi simil influenzali (ILI) interessano mediamente dal 4 al 12% della popolazione. Grazie a osservatori come il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità il nostro paese è costantemente monitorato, e pronto per intervenire in casi di epidemie, pandemie o semplici ondate di influenze stagionali.Nel passato inverno 2013-2014 si è registrato il picco epidemico intorno alla metà di febbraio, ed ha avuto una durata di circa 14 settimane.Il virus che causa influenza nell’uomo appartiene alla famiglia denominata Orthomyxoviridae, all’interno della quale gli scienziati hanno individuato tre tipi: Influenzavirus A, B e C. I virus A vengono nominati con delle sigle oramai tristemente note anche alla comune popolazione: H1N1 era l’influenza spagnola che causò decine di milioni di morti nel mondo tra il 1918 e il 1920, ma anche la sigla della suina che creò allarme in tempi più recenti.Piccole variazioni o mutazioni di questi virus fanno sì che ogni anno si assista ad un nuovo studio a livello mondiale per la creazione di una nuova formulazione del vaccino influenzale,e potenziarne l’efficacia.

E per quest’anno?

Il Ministero della Salute ha da poco diramato una nota informativa, nella quale si specifica il vaccino antinfluenzale per la stagione 2014-2015.Dai risultati dei laboratori, risulterebbe che i ceppi di virus A, B e C risultino abbastanza omologhi rispetto a quelli della passata stagione (A/Texas/50/2012, A/California/7/2009, B/Yamagata/16/88, B/Massachusetts/2/2012, B/Brisbane/60/2008 tutti nomi attribuiti ai virus isolati durante le stagioni precedenti), ragione per la quale la formulazione vaccinale di quest’anno sarà indifferenziata rispetto alla precedente.Il suggerimento di sempre rimane valido anche per il prossimo inverno: vaccinarsi, per alcuni soggetti, potrebbe voler dire evitare giornate a letto con febbre e sintomi vari, e soprattutto complicazioni dovute alla costituzione del singolo individuo.In ambito europeo e internazionale si sono individuati dei gruppi a maggiore rischio, ai quali è indirizzato il consiglio di vaccinarsi.

Come prevenire l’influenza?

Il contagio del virus influenzale avviene per via aerea, tramite la saliva. Uno starnuto, o un colpo di tosse sono dunque i veicoli di maggiore diffusione dei virus. Anche una stretta di mano con persone infette può aumentare il rischio di contrarre l’influenza. Al primo posto per la prevenzione di ogni malattia sta dunque l’igiene. Per ridurre il rischio contagio bisogna perciò:

  •  Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con gel a base di disinfettanti;
  •  Coprire naso e bocca quando di starnutisce o si tossisce;
  •  Restare in casa quando si contrae il virus, soprattutto nelle fasi iniziali, durante le quali il rischio contagio è più alto;
  •  Utilizzare mascherine quando ci si trova in ambienti sanitari;
  •  Mantenere sempre un alto livello di igiene respiratoria;

Il vaccino

Il 22 dicembre 2012 un’intesa Stato-Regioni ha approvato un Piano nazionale prevenzione vaccinale (PNPV) che prevede l’inserimento nel calendario vaccinale la vaccinazione antinfluenzale per ultra 65enni e l’individuazione di soggetti a rischio epidemia. A questi principalmente è indirizzato il vaccino trivalente che sarà disponibile anche quest’anno (antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1)pdm09, antigene analogo al ceppo A/Texas/50/2012 (H3N2), antigene analogo al ceppo B/Massachusetts/2/2012 e un quarto raccomandato dall’OMS B/Brisbane/60/2008) like lineaggio B/Victoria/2/87). Il periodo di vaccinazione in Italia è stato indicato a partire dalla metà del mese di ottobre fino a tutto dicembre.

Chi deve vaccinarsi contro il virus dell’influenza?

Il Ministero della salute ha indicato tutti quei soggetti per quali il vaccino è indicato, a totale carico del SSN, ovvero:

– Soggetti di età pari o superiore a 65 anni

– Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza

– Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale

– Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza

– Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti

– Medici e personale sanitario di assistenza

– Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio

– Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori (Forze di Polizia, Vigili del fuoco ecc.)

– Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

È sufficiente una sola dose di vaccino per soggetti di tutte le età, esclusi i bambini di età inferiore ai 9 anni mai vaccinati in precedenza (vedi tabella a pag. 21 pubblicata dal Ministero della Salute) 

Come funziona il vaccino?

Il vaccino è la somministrazione di ceppi di virus che vengono trattati per risultare indeboliti così da non provocare la malattia. In questo modo il nostro sistema immunitario impara a riconoscere i virus e si attrezza per contrastarlo.Quando esso viene in contatto con il microrganismo si attivano le difese già preparate all’attacco e l’organismo non si ammala.

Controindicazioni e precauzioni d’uso.

Il vaccino antinfluenzale non va somministrato a lattanti al di sotto dei 6 mesi d’età a soggetti che abbiano manifestato reazioni allergiche in precedenti somministrazioni, o in caso di soggetti malati medio-gravi (controindicazione temporanea).

Non è vero che il vaccino non va somministrato agli allergici alle proteine dell’uoo, alle donne che allattano e a soggetti con HIV o con immunodeficienze.

In alcuni casi il vaccino può causare qualche effetto indesiderato come:

  •  Dolore localizzato, eritema, gonfiore.
  •  Malessere, febbre.
  •  Solo raramente nevralgie, parestesie, reazioni allergiche gravi.

Molti hanno confutato l’utilità anzi il beneficio dei vaccini nel tempo.

Alcuni hanno addirittura avversato l’uso di queste armi contro i virus, sostenendo che i vaccini non solo sono inutili ma addirittura pericolosi.

Nella storia però le testimonianze di come le vaccinazioni di massa siano riuscite a debellare malattie letali si sprecano, si pensi che patologie come il vaiolo sono state completamente eliminate (l’ultimo caso risale al 1977 – Fonte Enciclopedia Treccani )

Oggi, grazie anche alle nuove scoperte di biologia molecolare e ai progressi in campo di ingegneria genetica si spera in una ulteriore evoluzione anche in campo di vaccini.

Nello specifico, la campagna di vaccinazione antinfluenzale è alle porte, e lo stato italiano offre l’opportunità ai soggetti più esposti di contrastare questa fastidiosa malattia, approfittarne non può fare che bene.

Fonte: Ministero della Salute

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